STEFANO SORRENTINO

PEZZI DI ROCK

Pete Sinfield

Il Poeta del Prog

Peter John Sinfield (1943-2024) era un poeta, scrittore e artista a tutto tondo: è celeberrimo come paroliere dei King Crimson nella prima stagione del prog inglese intorno al 1970.

Riportiamo alcune note biografiche relative ai primi anni della sua vita, scritte da lui stesso:

Peter Sinfield (Capricorno) è nato il 27 dicembre del 1943 a Londra. Collegio, case di campagna, liceo classico, vita con gruppo di amici della classe operaia, madre all'estero, Circolo Giovanile a Bracknell. Prime poesie durante la scuola elementare incoraggiato dall'insegnante di inglese. Lasciata la scuola a 17 anni. Prima chitarra a 16 anni, suonavo lo skiffle - qualunque cosa fosse! Vivevo a Earls Court, dischi di Mose Allison aggiunti alla collezione di dischi di Buddy Holly e Modern Jazz Quartet. Lavorato in agenzie di viaggi e poi per cinque anni nei computers. Vari viaggi – in autostop in Marocco, Svezia, ecc. Cominciato a scrivere canzoni nel 1964 ma non seriamente finchè non ho abbandonato il lavoro nei computers nel 1967. Gestivo spettacoli di luci, esponevo dipinti a Bayswater Road (venduti 17 – l'ultimo per 50 sterline). Vendute 450 cartoline di Natale fatte a mano e stoffa e paralumi tie-dye (prima dei giorni felici di Kensington Market).”

Nel 1968, entra in contatto con i fratelli Pete e Mike Giles, con Robert Fripp e con Ian McDonald dopo un tentativo non riuscito con una band chiamata 'Infinity'. Con McDonald, inizia fin da subito un sodalizio che li porta a comporre canzoni. Insieme scrivono 'Under the Sky' che entrerà a far parte del disco d'esordio di Fripp e dei Giles 'The Cheerful Insanity Of Giles, Giles & Fripp' del 1968 e successivamente del suo primo e unico lavoro solista 'Still' del 1973. Con Ian McDonald collaborerà ancora per il suo primo album 'McDonald e Giles' e scriveranno insieme 'I talk to the Wind' e 'The court of the Crimson King', iconici brani del primo album dei King Crimson. Il nome della band fu coniato dallo stesso Sinfield.

Quando Pete Giles lascia la band e al suo posto arriva Greg Lake, Sinfield inizia la sua collaborazione con i Crimson, inizialmente come semplice road manager (non pagato, secondo quanto da lui dichiarato). A partire dal 1969, viene riconosciuto come membro effettivo della band, iniziando una collaborazione che lo porterà a scrivere tutti i testi dei loro primi quattro album ('In the Court of the Crimson King' del 1969, 'In the wake of Poseidon' e 'Lizard' del 1970 e 'Islands' del 1971).

Oltre a essere il paroliere, Sinfield è anche direttore artistico e responsabile delle luci e del mixer audio negli spettacoli dal vivo. In alcune occasioni, si cimenta anche con le tastiere, in particolare con il sintetizzatore VCS3. Ma i rapporti all'interno della band erano tumultuosi: la collaborazione con Fripp diventava giorno dopo giorno sempre più faticosa e travagliata finchè i rapporti fra i due non furono del tutto compromessi. Dopo il tour statunitense del 1972, Fripp chiese esplicitamente a Sinfield di lasciare la band, e quest'ultimo non potè far altro che adeguarsi a tale richiesta: era ormai l'ultimo componente della formazione originale sopravvissuto alle intemperie del caratteraccio e dell'ego soverchiante di Fripp.


Dopo la rottura con i King Crimson, nel 1972 Pete Sinfield contribuisce alla produzione del primo disco dei Roxy Music che avrà un enorme successo anche con la hit 'Virginia Plain'.

Successivamente, affitta un cottage nel Somerset e si concentra sulla composizione delle canzoni per il suo primo (e unico) album solista 'Still' del 1973. Come lui stesso ha dichiarato: “Ho fatto questo album per tre ragioni: uno, perchè volevo provare qualcosa a me stesso; due, volevo provare ad altre persone che nei King Crimson c'era qualcosa di più di me di quanto mi avessero mai riconosciuto; tre, per motivi economici”.

In effetti, c'è molto dei King Crimson in questo disco, a cui hanno collaborato, oltre al vecchio amico Ian McDonald, alcuni dei componenti delle line-up che si sono succedute nel tempo: Greg Lake, Mel Collins, Boz, John Wetton, Ian Wallace. C'è anche Keith Tippet, come ospite nel brano di apertura, dove il suo pianoforte lascia una traccia indelebile, con il suo pianismo “liquido” che già aveva caratterizzato alcuni degli album dei Crimson.


Sulla copertina è presente un'opera dell'artista Sulamith Wülfing, intitolata 'The Big Friend', di genere gotico/fantastico o 'fantasy' come lo chiameremmo oggi.

Nello stesso periodo, Sinfield collabora con Emerson, Lake & Palmer scrivendo i testi per alcuni loro album ('Brain Salad Surgery' e 'Works') e sovrintende al lancio della PFM sul mercato anglosassone, scrivendo i testi in inglese di 'Photos of Ghosts'.

Scrive anche i testi della versione inglese di due successi di Angelo Branduardi 'La fiera dell'est' e 'La pulce d'acqua'.

Negli anni successivi, dopo lunghi periodi trascorsi a Ibiza (come 'esule fiscale'), si dedica a collaborazioni con altri grandi ma anche nell'ambito più prettamente 'pop': da Brian Eno e Gary Brooker (dei Procol Harum) a Nikka Costa, Leo Sayer, Cher, Celine Dion.


Sinfield a Ibiza nel 1978

In seguito, la sua produzione si concentrerà maggiormente sulla letteratura e sulla poesia, in particolare sugli 'haiku' (genere di poesia giapponese). Nel 2010, partecipa al Festival della Poesia di Genova, con un reading di sue poesie e di testi dei King Crimson.

Negli ultimi anni, Pete Sinfield viveva ad Aldeburgh, nel Suffolk. Era ancora attivo all'interno della comunità dei cantautori e membro del 'British Academy of Songwriters, Composers and Authors Committee'. Aveva subito un intervento chirurgico al cuore nel 2005, da cui si era completamente ristabilito.

Per quanto riguarda i suoi riferimenti letterari, Sinfield ha affermato che gli autori che maggiormente lo hanno influenzato sono stati Arthur Rimbaud, Paul Verlaine, William Blake, Kahlil Gibran e Shakespeare. Musicalmente è stato largamente influenzato da Bob Dylan e Donovan. Ascoltare la frase di apertura di 'Colours' di Donovan "Il giallo è il colore dei capelli del mio vero amore"' (“Yellow is the color of my true love's hair”) è stato, ha affermato Sinfield, il momento decisivo in cui ha desiderato di avere la capacità di scrivere canzoni.

Riportiamo di seguito il testo di uno dei suoi brani più famosi, 'Epitaph', dal primo album dei King Crimson, che ha fatto parte del suo reading al Festival della Poesia di Genova del 2010 e le cui parole risultano purtroppo tristemente attuali.

Sinfield al Festival di Poesia di Genova nel 2010

EPITAPH
The wall on which the prophets wrote
Is cracking at the seams
Upon the instruments of death
The sunlight brightly gleams
When every man is torn apart
With nightmares and with dreams
Will no one lay the laurel wreath
When silence drowns the screams

Confusion will be my epitaph
As I crawl a cracked and broken path
If we make it, we can all sit back and laugh
But I fear tomorrow I'll be crying
Yes, I fear tomorrow I'll be crying

Between the iron gates of fate
The seeds of time were sown
And watered by the deeds of those
Who know and who are known
Knowledge is a deadly friend
If no one sets the rules
The fate of all mankind I see
Is in the hands of fools

Confusion will be my epitaph


(trad.)
EPITAFFIO
Il muro su cui hanno scritto i profeti
Sta cedendo nelle giunture
Sopra gli strumenti della morte
La luce del sole abbaglia luminosamente
Quando ogni uomo è dilaniato
Dagli incubi e dai sogni
Nessuno poserà la corona d’alloro
Quando il silenzio affogherà le urla?

La confusione sarà il mio epitaffio
Mentre striscio su un sentiero crepato e rotto
Se ce la facciamo possiamo sederci tutti a ridere
Ma ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò

Tra i cancelli di ferro del destino
Furono piantati i semi del tempo
E innaffiati dalle gesta di coloro
Che conoscono e che sono conosciuti;
La conoscenza è un’amica mortale
Se nessuno stabilisce le regole
Il destino di tutta l’umanità che vedo
É nelle mani di pazzi

La confusione sarà il mio epitaffio

In conclusione, proponiamo anche alcuni dei suoi haiku, che riteniamo particolarmente suggestivi: in estrema sintesi, lo haiku è una forma di componimento poetico nata in Giappone nel XVII secolo. Ogni haiku è composto da tre versi per complessive diciassette sillabe secondo lo schema 5/7/5.

Indigo smoke from
A cone of coincidence
My hat in the air.

Fumo indaco da
Un cono di coincidenza
Il mio cappello in aria.

Wood-smoke on the wind
Winter pansies in their pots
Autumn turns her key.

Fumo di legna nel vento
Viole del pensiero invernali nei loro vasi
L'autunno gira la sua chiave.

A note to myself
The glass at the table's edge
Unfallen water.

Una nota per me stesso
Il bicchiere al bordo del tavolo
Acqua non caduta.

I am cool slippered
barging gently through the jazz,
To Watch the unloading.

Sono bello in pantofole
irrompendo dolcemente nel jazz,
Per assistere allo scarico.

I'm eating cherries.
Contemplating high water,
Notice the green square.

Sto mangiando le ciliegie.
Contemplando l'acqua alta,
Notare il quadrato verde.

March buds green the wood
No theme like spring present
Fluted with crocus.

I boccioli di marzo inverdiscono il bosco
Nessun tema come il regalo di primavera
Scanalato con il croco.

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